Terrorismo giustizia e la forza della memoria
Incontro da non perdere il prossimo 16 febbraio 2001: il giornalista e scrittore Stefano Lorenzetto incontrerà il direttore de La Stampa Mario Calabresi. Nell’aula magna della facoltà di Giurisprudenza, alle 17,45. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Il commissario Luigi Calabresi fu ammazzato la mattina del 17 maggio 1972 con due colpi di pistola. L’assassinio era stato annunciato da una campagna denigratoria che dipingeva il giovane commissario come un aguzzino omicida per l’oscura morte di Giuseppe Pinelli, anarchico fermato per la strage di Piazza Fontana. L’uccisione di Calabresi fu anche l’inizio di quella “notte” della Repubblica definita poi con l’espressione cupa di “anni di piombo”. Da allora i giornali e le televisioni non si fanno troppi scrupoli ad accendere un faro sui terroristi, a dar loro la scena anche quando ha caratteri chiaramente inopportuni, ignorandone i delitti e le responsabilità, e fornendo a volte un quadro romantico e idealista della lotta armata. Ma quando ci si trova dall’altra parte, dalla parte delle vittime, quando ci si sente dimenticati, messi da parte o peggio quando si vedono gli assassini del proprio padre, fratello, figlio, parlare in televisione, ai convegni, nelle università, come si può pretendere serenità di giudizio? Come si può chiedere il coraggio della clemenza? Come si può credere nella giustizia? Pensando alle vittime di quel terrorismo, di tutti i terrorismi, non si può non pensare «a cosa ci è stato rubato, a quello che avrebbero potuto darci. Alle occasioni che il terrorismo ha tolto al nostro Paese». PER VEDERE IL VIDEO DEL FESTIVAL CLICCA QUI